TAMPONE MOLECOLARE REGGIO EMILIA

ESITO ENTRO 24 ORE

(Non vengono eseguiti tamponi rapidi)

Regole per la quarantena

aggiornate al 30/12/2021

HO AVUTO UN CONTATTO STRETTO* CON UN POSITIVO:

NESSUNA QUARANTENA SE:

  • Vaccinato con 3° dose
  • Vaccinato con ciclio completo (2 dosi) da meno di 120 giorni
  • Guarito da infezione SARS-CoV-2 da meno di 120 giorni

QUARANTENA DI 14 GIORNI DALL’ULTIMO CONTATTO

    (Possibile interruzione anticipata solo con tampone antigenico o molecolare NEGATIVO effettuato a partire dal 5° giorno dall’ultimo contatto)

    Regola valida solo per chi è:
    • Vaccinato con ciclo completo (2 dosi) da più di 120 giorni e con green pass valido

    (Possibile interruzione anticipata solo con tampone antigenico o molecolare NEGATIVO effettuato a partire dal 10° giorno dall’ultimo contatto)

    Regola valida solo per chi è:
    • Non vaccinato
    • Vaccinato con 1 dose su 2
    • Vaccinato con 2 dosi da meno di 14 giorni

      *Definizione di contatto stretto: clicca qui

      SONO POSITIVO**:

      QUARANTENA DI 21 GIORNI

      (Possibile interruzione anticipata solo con tampone antigenico o molecolare NEGATIVO effettuato a partire dal 5° giorno dall’ultimo contatto)

      Regola valida solo per chi è:
      • Vaccinato con ciclo completo (2 dosi)  o con BOOSTER da meno di 120

      (Possibile interruzione anticipata solo con tampone antigenico o molecolare NEGATIVO effettuato a partire dal 10° giorno dall’ultimo contatto)

      Regola valida solo per chi è:
      • Non vaccinato
      • Vaccinato con 1 dose su 2

        ** Positività accertata tramite test molecolare

        quanto costa il tampone molecolare?

        Tampone molecolare nasofaringeo e orofaringeo

        LE DOMANDE PIù FREQUENTI SUL tampone molecolare

        Qual è la definizione di contatto stretto o a alto rischio?

        Il “contatto stretto” (esposizione ad alto rischio) di un caso probabile o confermato è definito come:

        • una persona che vive nella stessa casa di un caso COVID-19
        • una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso COVID-19 (per esempio la stretta di mano)
        • una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso COVID19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati)
        • una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti
        • una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) con un caso COVID-19 in assenza di DPI idonei
        • un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso COVID-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei
        • una persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso COVID-19; sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto.

        Gli operatori sanitari, sulla base di valutazioni individuali del rischio, possono ritenere che alcune persone, a prescindere dalla durata e dal setting in cui è avvenuto il contatto, abbiano avuto un’esposizione ad alto rischio.

         

        Fonte: https://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioFaqNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=244

        Che differenza c'è tra quarantena, sorveglianza attiva e isolamento?

        Quarantena e isolamento sono importanti misure di salute pubblica attuate per evitare l’insorgenza di ulteriori casi secondari dovuti a trasmissione di SARS-CoV-2 e per evitare di sovraccaricare il sistema ospedaliero.

        La quarantena si attua ad una persona sana (contatto stretto) che è stata esposta ad un caso COVID-19, con l’obiettivo di monitorare i sintomi e assicurare l’identificazione precoce dei casi.

        L’isolamento consiste nel separare quanto più possibile le persone affette da COVID-19 da quelle sane al fine di prevenire la diffusione dell’infezione, durante il periodo di trasmissibilità.

        La sorveglianza attiva è una misura durante la quale l’operatore di sanità pubblica provvede a contattare quotidianamente, per avere notizie sulle condizioni di salute, la persona in sorveglianza.

        Fonte: https://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioFaqNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=244

        Quali sono i test attualmente disponibili per rilevare l’infezione da SARS-CoV-2?

        Attualmente sono disponibili i seguenti test:

        • test molecolari
        • test antigenici rapidi
        • test sierologici.

        test molecolari su campione respiratorio nasofaringeo e orofaringeo restano, tuttora, il gold standard internazionale per la diagnosi di COVID-19 in termini di sensibilità e specificità. La metodica di real-time RT-PCR (Reverse Transcription-Polymerase Chain Reaction) permette, attraverso l’amplificazione dei geni virali maggiormente espressi, di rilevare la presenza del genoma virale oltre che in soggetti sintomatici anche in presenza di bassa carica virale, pre-sintomatici o asintomatici.

        I test antigenici rapidi rilevano la presenza di proteine virali (antigeni). Sono disponibili diversi tipi di test antigenico, dai saggi immunocromatografici lateral flow (prima generazione) ai test a lettura immunofluorescente (seconda generazione), i quali hanno migliori prestazioni. I test di ultima generazione (immunofluorescenza con lettura in microfluidica) sembrano mostrare risultati sovrapponibili ai saggi di RT-PCR.
        Sono ora disponibili anche test antigenici da eseguire in laboratorio. Le caratteristiche di performance di tali test, basati su sistemi di rilevazione in chemiluminescenza, sono fondamentalmente sovrapponibili a quelle dei test antigenici cosiddetti di “terza generazione” (test in microfluidica con lettura in fluorescenza) e sembrano essere particolarmente indicati, tra l’altro, per la gestione di screening all’interno di strutture ospedaliere.
        Qualora le condizioni cliniche del paziente mostrino delle discordanze con il test antigenici di ultima generazione la RT-PCR rimane comunque il gold standard per la conferma di Covid-19.

        I test sierologici rilevano l’esposizione al virus, evidenziando la presenza di anticorpi contro il virus, ma non sono in grado di confermare o meno un’infezione in atto. Per questo motivo, allo stato attuale dell’evoluzione tecnologica non possono sostituire i test diagnostici (molecolare o antigenico).
        I test sierologici sono utili per una valutazione epidemiologica della circolazione virale, per stimare la diffusione dell’infezione in una comunità.

        Fonte: https://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioFaqNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=244

        Esistono test salivari efficaci?

        Recentemente sono stati proposti sul mercato test che utilizzano la saliva come campione da analizzare. Il prelievo di saliva è più semplice e meno invasivo rispetto al tampone naso-faringeo.

        Come per i tamponi, anche per i test salivari esistono

        • test di tipo antigenico (che rilevano nel campione le proteine virali)
        • test di tipo molecolare (che rilevano la presenza nel campione dell’RNA del virus).

        test antigenici rapidi su saliva, sulla base delle evidenze disponibili, NON sono al momento raccomandati come alternativa ai tamponi oro/nasofaringei, in quanto non raggiungono i livelli minimi accettabili di sensibilità e specificità. Inoltre, i test antigenici su matrice salivare sono al momento esclusi dall’elenco comune europeo dei test antigenici rapidi validi per ottenere la Certificazione verde COVID-19. Stanno emergendo alcune evidenze scientifiche riguardo il possibile impiego di test antigenici salivari basati su misurazione con strumenti di laboratorio, che tuttavia sono ancora in corso di valutazione per le applicazioni summenzionate.

        test salivari molecolari, secondo recenti evidenze scientifiche, hanno mostrato valori di sensibilità compresi tra il 77% e il 93%. Inoltre, alcuni studi condotti in ambito scolastico, hanno riportato un’elevata concordanza tra i risultati ottenuti con test molecolare salivare e con test molecolare su campione nasofaringeo e orofaringeo. Pertanto, i test molecolari su campione salivare, potranno essere considerati un’opzione alternativa ai tamponi oro/nasofaringei:

        • in individui (sintomatici o asintomatici) fragili con scarsa capacità di collaborazione (ad esempio anziani in RSA, disabili, persone con disturbi dello spettro autistico)

        oppure

        • nell’ambito di attività di screening in bambini coinvolti nel Piano di Monitoraggio della circolazione di SARS-CoV-2 in ambito scolastico
        • per lo screening dei contatti di caso in bambini anche se la scuola non fa parte del Piano di Monitoraggio
        • in operatori sanitari e socio-sanitari nel contesto degli screening programmati in ambito lavorativo.

        Leggi la Circolare ministeriale 24 settembre 2021

        Fonte: https://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioFaqNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=244