Nel fine settimana le Fiere di Modena sono state prese d’assalto da decine di migliaia di persone accorse da tutta la regione per lo “Skipass”, il salone degli sport invernali che di fatto segna ogni anno l’avvio della stagione sciistica.
Un’attività che riguarda molti reggiani, in procinto di solcare con gli sci e gli snowboard ai piedi le piste dell’Appennino, ma anche dell’arco alpino. L’inverno sta arrivando ormai. E con esso le settimane bianche o le giornata da trascorrere a contatto con la natura e la neve.
Ma quali sono gli accorgimenti utili per evitare, o ridurre al massimo, il rischio di infortuni sulle piste da sci?
“Il rischio di chi indossa gli sci ad inizio stagione – spiega il dottor Alberto Dardani, dell’equipe di Fisiatria del Centro medico Lazzaro Spallanzani – è quello di arrivare al tanto atteso appuntamento con la prima sciata dopo dieci mesi o quasi di inattività. E’ statisticamente provato che i traumi più importanti si riscontrano proprio nel primo giorno sugli sci”.
In montagna, quindi, ma con un’adeguata preparazione fisica. “Almeno un mese prima – continua il fisiatra– è opportuno cominciare a rinforzare gli arti inferiori, in particolare coscia e quadricipite femorale. Si può fare un’attività in palestra o anche a domicilio. Molto importante, una volta arrivati in montagna, dedicare dieci minuti della giornata ad attività di stretching. Cinque minuti prima di iniziare a sciare, e cinque minuti la sera saranno utili a ridurre il rischio di strappi e lesioni muscolari”.
Diversa la casistica degli infortuni più frequenti. “Per quanto riguarda gli sci le parti più a rischio sono le ginocchia, mentre gli snowboarder corrono più rischi per traumi a spalle, gomiti o arti superiori”.
Un aiuto può arrivare anche dall’abbigliamento e dagli accessori. “Anche se non sono, e aggiungo purtroppo, obbligatori per legge io consiglio caldamente a tutti l’utilizzo del casco e della protezione per la schiena. Si tratta di due accorgimenti che in alcuni casi possono salvare la vita alle persone”.
Infine, una risposta all’annosa questione: a quale età è consigliabile appendere “gli sci al chiodo”? “Non esiste un’età prestabilita – conclude Dardani – Credo che tutto dipenda dall’intensità con cui si pratica lo sci, dal punto di vista della dinamica e delle ore trascorse in pista. Occorre valutare bene la forza e la stanchezza considerando anche che molti infortuni si verificano al termine delle giornate, magari dopo ore sugli sci senza concedersi una pausa”.