Anni di ricerche stanno completamente modificando l’approccio che il paziente ha verso patologie di varia entità come quelle che provocano problemi alla prostata. La prostata, una ghiandola collocata nell’apparato urinario dell’uomo appena sotto la vescica, è un organo molto sensibile che nel corso degli anni, specialmente dopo aver raggiunto e superato i 50, tende a subire deformazioni che possono essere legate a motivi differenti, in molti casi relativamente poco gravi, mentre in altri possono essere piuttosto gravi.

Relativamente a questo tipo di confusione che può venirsi a creare, in base alla gravità dei problemi riscontrati, è indispensabile un controllo periodico di questo organo che consenta di individuare quella che è la vera natura dei problemi che la prostata può andare a sviluppare. Il semplice aumento delle dimensioni della prostata, un effetto che suggerisce lo sviluppo di uno stato patologico nella ghiandola, di per sé non chiarisce nulla sulla vera natura della problematica.

La grande differenza la fanno i controlli specifici che aiutano a svelare quella che è la vera identità del problema. A livello della prostata i problemi che possono andare a svilupparsi sono fondamentalmente due: un’infiammazione della ghiandola prostatica o l’aumento di dimensioni dovuto allo sviluppo di cellule cancerose. Inutile chiarire come, relativamente ai due problemi, sia quest’ultimo il più pericoloso ed importante per la salute dell’individuo. A livello più particolare, quali sono i controlli che consentono un più approfondito studio delle problematiche che vanno a svilupparsi nella ghiandola prostatica?

L’esame del PSA e le possibili complicanze

Nella grande maggioranza dei casi si parla di infiammazioni alla prostata che, da una certa età in avanti, possono svilupparsi in maniera più che naturale, mentre sono fortunatamente di meno i casi in cui l’aumento di dimensioni della ghiandola, o una  sua conformazione irregolare, sono da far risalire a sviluppo di masse tumorali a livello di questa. In casi specifici come questo, il semplice esame rettale può non essere sufficiente per valutare la natura e la causa di questo tipo di problema. Proprio per questo è stato sviluppato l’esame del PSA, indispensabile per valutare i livelli di antigene prostatico specifico, quell’enzima che, in caso di un eccessivo aumento dei suoi livelli nel sangue, può chiarire la presenza o meno di uno stato patologico.

L’esame del PSA è un metodo piuttosto efficace nell’individuare in maniera precoce lo sviluppo di un tumore alla prostata. Questa efficacia ha prodotto effetti molto positivi sulla capacità e sulla possibilità di poter trattare precocemente forme tumorali in insorgenza. Un vantaggio non discutibile che, tuttavia, può essere accompagnato da complicanze particolari. Appurata l’assoluta positività di un test come l’esame del PSA, che ha permesso e permetterà ancor di più in futuro di salvare vite umane, esistono alcune complicanze che possono definire l’insorgere di più di qualche problema per il paziente. Il prelievo di tessuto nella zona della prostata, ad esempio, può portare allo sviluppo di emorragie e di lesioni che possono anche produrre infezioni.

A questo proposito e per evitare i problemi sopra elencati è sempre indispensabile consultare un esperto urologo prima di qualsiasi esame specifico come l’esame del PSA.