Il dito a scatto è un problema alle articolazioni della mano che impedisce il movimento fluido delle dita se ignorato nel suo decorso patologico. Il problema del dito a scatto è legato all’interessamento dei tessuti dei tendini flessori in una infiammazione in corso.

Il risultato classico di questo tipo di problematica è legato alla mancanza di fluidità dei movimenti di flessione ed estensione. In questi specifici movimenti si avvertirà uno “scatto” del dito, molto spesso si fa riferimento al pollice o al dito medio della mano, per via dell’inefficienza delle strutture delle articolazione metacarpo-falangea.

Quando il problema del dito a scatto viene ignorato si può andare incontro a problemi di natura più grave all’immobilizzazione parziale dell’articolazione, che può arrivare fino al blocco totale. Un vero e proprio disagio per la vita quotidiana di ogni giorno.

Dito a scatto: la classificazione del dolore

In riferimento a quelle che possono essere le problematiche relative allo sviluppo del dito a scatto è sempre indispensabile identificare gli aspetti sintomatologici di questo tipo di patologia. Questa può svilupparsi in differenti gradazioni relativamente al dolore ed alla mobilità del dito interessato dal problema.

Questo tipo di valutazione è stata inserita in quella che è, a tutti gli effetti, una classificazione utile per valutare l’entità del problema: la cosiddetta “classificazione di Green” nella quale sono presenti 4 gradi:

  1. Questo primo grado è caratterizzato dalla costante presenza di dolore nelle articolazioni del dito interessato. In questo caso è possibile notare anche la presenza di tumefazioni dovute ad edema;
  2. Il cosiddetto grado del “blocco della flessione”. Un tipo di problema che può subire una correzione che può svilupparsi in maniera attiva, quando cioè i tessuti del dito interessati nel movimento riescono a consentire la flessione e la distensione, sempre caratterizzata dalla presenza di dolore nel tessuto infiammato;
  3. Lo stesso tipo di blocco che, tuttavia, può avere una sua risoluzione solo attraverso metodo passivo. Al contrario di quando si riesce a correggere la posizione attivamente, la correzione passiva deve essere sviluppata utilizzando il supporto dell’altra mano. Il movimento non riesce naturalmente alle strutture interessate dall’infiammazione;
  4. l’ultimo stadio è quello caratterizzato dall’impossibilità della correzione della problematica. Né in maniera attiva, né in maniera passiva.

Come curare il dito a scatto in maniera mininvasiva

La valutazione indispensabile delle condizioni dei tessuti dell’articolazione deve essere obbligatoriamente curata da un esperto in ortopedia, in grado di fornire un quadro più preciso su quelle che sono le condizioni di salute delle strutture della mano.

In generale va valutato l’assoluto riposo delle strutture interessate per un periodo ideale di 30-45 giorni, ma questo non può essere condiviso senza un’adeguata immobilizzazione del dito.

A seconda dell’entità dell’infortunio è possibile valutare l’utilizzo di massaggi specifici condotti da esperti del settore, per permettere un più ampio recupero. Anche una serie di esercizi specifici possono risultare utili alla risoluzione del problema del dito a scatto.