Le allergie agli imenotteri sono una delle allergie più temute dell’estate e non solo. La puntura di insetto può portare conseguenze pericolose in chi la subisce, non solo in termini di dolore, ma anche di salute personale per via della presenza di conseguenze dirette come lo shock anafilattico, che può arrivare a portare fine alla vita di un individuo in pochi minuti.

Le allergie agli imenotteri sono un campo di indagine molto attuale e la ricerca sta sviluppando sistemi sempre più innovativi per agevolare un intervento utile nei momenti immediatamente successivi a una puntura di insetti come api o vespe.

In questo ambito sono soprattutto le istituzioni a favorire un miglioramento dell’informazione relativamente a questo problema. Per questo motivo si è agevolato lo sviluppo di una campagna informativa, chiamata “Punti nel vivo”, in grado di fornire tutte le informazioni disponibili su un fenomeno così pericoloso e caratteristico di determinati ambienti e periodi dell’anno.

La campagna sviluppata da Allergie Onlus e Feder Asma può contare su numerosi centri specializzati in grado di fornire una puntuale risposta relativamente alla cura da avvelenamento da imenotteri o la diagnosi di potenziali allergie che possono guidare a shock anafilattico.

Nello specifico esistono particolari indicazioni che possono essere ricondotte ad allergie da puntura di imenottero. La presenza di orticaria su un’ampia superficie cutanea, oppure di forti giramenti di testa, potrebbe essere indizio di allergie in questo senso.

Esistono oggi metodi diagnostici utili per conoscere se il nostro corpo è in grado di sopportare o meno la puntura di api, vespe e calabroni. Grazie a questi controlli, sviluppati attraverso il consulto con un esperto allergologo, è possibile avere un quadro chiaro su quelli che sono i pericoli individuali che ognuno di noi corre a contatto con il veleno di un’ape o di un calabrone.

Esistono soluzioni pratiche in questo senso che vanno dalla vaccinazione, una specifica immunoterapia che viene sviluppata sull’arco di un periodo di tempo di un anno, che prevede iniezioni più concentrate per un periodo di un mese e singole iniezioni lungo il resto dell’anno e trattamenti più immediati come le singole dosi di adrenalina, che una volta iniettate sono in grado di bloccare l’azione del veleno presente nel pungiglione degli insetti.

Questi specifici presidi, ovviamente, non possono essere dei trattamenti improvvisati dal paziente che ritiene di soffrire di sintomi collegabili ad allergie a imenotteri. È indispensabile un consulto preventivo con un allergologo, per valutare la natura di eventuali sintomi e la presenza di allergie, così da poter sfruttare il trattamento più adeguato e in questo senso.