Si fa riferimento alla presenza di nodulo mammario quando viene riscontrato, tramite autopalpazione, la formazione di una determinata consistenza e di anomalie a livello del seno.

Molto spesso, infatti, lo sviluppo del nodulo mammario è un campanello d’allarme relativo alla possibile diagnosi di patologie più gravi che possono risultare essere anche tumori maligni di difficile trattamento.

Il nodulo mammario può arrivare a svilupparsi in donne che hanno da poco superato i 30 anni di età, anche se i casi più denunciati vengono spesso diagnosticati in donne che hanno superato i 50 anni.

In casi specifici è possibile poter identificare formazioni di tipo differente in riferimento al nodulo mammario. Alcune di queste, specialmente quelle che vanno a presentarsi in donne di età relativamente giovane, possono essere di natura benigna, come il fibroadenoma, che si distingue da altre formazioni maligne relativamente alla consistenza ed alla natura dolorosa della sua presenza che, in questo caso specifico, risulta essere quasi inesistente anche alla prova tattile.

Molto spesso gli esperti tendono a consigliare una serie di controlli periodici per poter verificare la presenza di un nodulo al seno, ma, ancor più spesso, consigliano alle pazienti di provvedere ad un controllo dalla cadenza quasi quotidiana tramite autopalpazione, per arrivare a verificare la possibile presenza di un nodulo mammario.

A questo proposito è possibile verificare la presenza di questo fenomeno patologico anche analizzando la colorazione del latte espulso dalle mammelle che, se caratterizzato da tonalità più scure, può essere una utile indicazione sulla possibile presenza di nodulo mammario.

Nodulo mammario: quali esami per la diagnosi?

Il consulto medico relativamente al nodulo mammario è spesso caratterizzato dalla raccomandazione riguardo un’efficace pianificazione della quotidianità per la verifica della salute del proprio seno e la possibile presenza di problematiche a livello delle mammelle come il nodulo al seno.

Questo tipo di pratica, in molti casi specifici, può risultare indispensabile per poter arrivare ad una diagnosi che sia il più precoce possibile, permettendo così di intervenire con una migliore programmazione, senza dover imporre condizioni specifiche piuttosto probanti per la paziente.

Dall’identificazione della possibile presenza di un nodulo è necessario approfondire ulteriormente i controlli soprattutto in ragione del fatto che la semplice autopalpazione non è in grado di dare una risposta efficace sulla natura del nodulo mammario identificato, arrivando a chiarire, cioè, se il nodulo mammario è di natura benigna o maligna.

Per poter compiere questo ultimo, importante passo è indispensabile l’utilizzo di tecniche di maggior approfondimento clinico.

Gli esperti in questo senso sono soliti consigliare l’utilizzo di un’ecografia, di una biopsia o di una mammografia. Per quanto riguarda l’ecografia, questo tipo di controllo è consigliabile soprattutto per confermare la presenza di nodulo mammario, in quanto, relativamente alla natura ed alla composizione del nodulo stesso, può risultare piuttosto complicato la verifica di un risultato certo in questi termini.

A questo proposito, infatti, gli specialisti tendono a consigliare in alternativa all’ecografia, l’utilizzo di esami come la biopsia che, attraverso il contatto diretto con il tessuto, aiuta a comprendere la natura delle cellule del nodulo mammario e, quindi, la natura maligna o benigna del nodulo stesso.

Più specifico, invece, è l’esame tramite mammografia, che consente una precoce individuazione di nodulo mammario ancora non pienamente sviluppato e, quindi, difficile da identificare tramite semplice palpazione od ecografia.