Non esiste alcun limite di età per eseguire le prove allergiche ai bambini, come ad esempio il prick test. Tant’è vero che anche nei primissimi giorni di vita di un neonato, che avendo la necessità di assumere un latte diverso da quello materno e presenta sintomi come vomito e/o diarrea o problemi di dermatite, è possibile fare il test con gli allergeni del pannello alimentare.

Allo stesso modo non c’è una stagionalità o periodi contro-indicati all’esecuzione del test.

L’unica contro-indicazione è dovuta all’assunzione di farmaci come gli anti-istaminici o i cortisonici che potrebbero falsare la lettura del test ed è pertanto utile sospenderli almeno nei 7 gg precedenti la data di esecuzione.

 

Come si svolge la visita allergologica con i bambini?

La visita allergologica pediatrica si svolge come qualsiasi altra visita con bambini, accogliendoli con serenità e cercando di metterli a proprio agio chiamandoli con il nome di battesimo, chiedendogli alcune informazioni (quanti anni hai? che classe o scuola frequenti? quante maestre hai? quale è la tua preferita, etc… ) che hanno lo scopo di “rompere il ghiaccio”.

Nella stessa sede, con i genitori si raccogliere un’anamnesi dettagliata informandosi se c’è famigliarità per allergia/asma o se qualcuno dei famigliari ha avuto in passato reazioni allergiche ad alimenti o farmaci.

Segue la visita medica vera e propria ed infine l’esecuzione del prick test che deve essere somministrato al bambino come se fosse un gioco che viene eseguito sulla sua cute.

 

Quando compaiono i sintomi di allergia nei bambini?

I sintomi di un’allergia possono comparire a qualsiasi età, dai primi gg di vita fino anche all’età più avanzate. La stragrande maggioranza dei bambini che sviluppano un’allergia ai pollini avviene tra i 4-6 anni.

 

Come accorgersi se un bambino è allergico?

Per quando riguarda i sintomi più eclatanti come sternuti, occhi rossi, asma o eczema questi sono facilmente riconoscibili, tenendo anche conto che spesso uno o entrambi i genitori soffrono o hanno sofferto dello stesso problema e che sono quindi in grado di riconoscere più facilmente i sintomi. Ci sono altri segni o sintomi che spesso non vengono ricollegati alla possibilità di una forma allergica che li scatena come:

  • il sonno interrotto (potrebbe essere il prurito o dolori addominali in bambini che ancora non hanno la possibilità di riferirlo ai genitori),
  • il russamento notturno,
  • la stanchezza al mattino (spesso le maestre chiedono ai genitori se il bambino è solito ad andare a letto tardi la sera),
  • la tosse,
  • le infezioni delle alte vie aeree ricorrenti.

Come curare le allergie dei bambini?

A volte basta l’esclusione dell’allergene con una prevenzione di tipo ambientale oppure l’esclusione di uno o più alimenti dalla dieta.

Nel caso dell’asma e degli equivalenti asmatici si utilizzano i broncodilatatori per via inalatoria, cortisonici sempre per via inalatoria, anti-istaminici.

Dopo i 6 anni di vita è possibile proporre anche le terapie desensibilizzante soprattutto per via sub –linguale per provare a modificare la risposta del sistema immunitario nei confronti di allergie ad allergeni di origine inalatoria (acari, pollini, muffe, gatto).

Questa proposta terapeutica sta diventando sempre più importante e sempre più richiesta perché per vari motivi (pollini stressati, cambiamenti climatici, inquinamento, particolato) le stagioni dei pollini stanno diventando sempre più lunghe e con carica di allergeni spesso molto elevata con diminuzione della qualità della vita dei bambini in un periodo cruciale della frequenza scolastica e quando, finalmente dopo la stagione invernale, c’è la possibilità di trascorrere più tempo all’aperto.

Come riconoscere il raffreddore da allergia da un raffreddore comune?

Intanto per la durata, spesso molte settimane o mesi quando una comune rinite persiste per 7 gg e poi per “l’esplosività della sintomatologia” con salve di starnutazione soprattutto all’aperto, che peggiorano nelle giornate di vento e che spesso si accompagnano a congiuntivite e/o tosse secca insistente.