A sorprendere maggiormente, per quel che riguarda i dati relativi all’ osteoporosi in Italia, sono i numeri relativi a questa patologia e all’impatto che questa ha nel nostro paese. I numeri più importanti sono quelli pubblicati attraverso indagini dell’Organizzazione Mondiale della sanità.

Nel nostro paese si contano circa 4,5 milioni di individui che sono interessati da fenomeni osteoporotici. A soffrirne sono maggiormente le donne, con circa 3,5 milioni di soggetti affetti da questi problemi.

Ad avere un impatto importante, tuttavia, sono i problemi correlati all’ osteoporosi. Tra tutti la frattura del femore. È una delle principali conseguenze della perdita di mineralizzazione dello scheletro. Le principali strutture ossee colpite da fratture per via dell’ osteoporosi sono:

  • femore
  • polso
  • vertebra

I numeri relativamente alla frattura direttamente collegabile a debolezza del tessuto osseo sono piuttosto importanti. Ogni 3 secondi, nel nostro paese, si verificano fratture di femore, oppure di vertebra o polso.

Quali terapie contro l’ osteoporosi?

Il quadro relativamente all’ osteoporosi è molto “magmatico”. Nel senso che esistono molti aspetti di questa patologia che devono ancora essere indagati con efficacia. Inutile sottolineare come una terapia efficace dipenda anche dalla conoscenza dei meccanismi di questo problema.

Oggi si riesce a sviluppare una risposta terapeutica efficace contro l’osteoporosi soprattutto sotto il punto di vista farmacologico. Cure con l’uso di ormoni come l’abaloparatide, in grado di funzionare nella regolazione metabolica di fosfato e calcio apportati all’apparato scheletrico.

Di altro tipo, invece, è la strategia sviluppata attraverso l’utilizzo di anticorpi in grado di agire contro la proteina nota come sclerostina, che rappresenta uno degli ostacoli più duri da vincere rispetto alla neoformazione ossea.

Questi interventi permettono di avere un approccio specifico nei trattamenti e di intervenire su processi direttamente coinvolti nella diminuzione del processo di mineralizzazione ossea.

Il paziente, tuttavia, deve essere coinvolto attivamente in questo tipo di battaglia contro l’ osteoporosi. Vanno limitati tutti quei comportamenti non idonei alla salute del tessuto osseo.

I limiti devono riguardare cattive abitudini alimentari ma, soprattutto, cattive abitudini extra-alimentari come l’alcool o le sigarette. In grado di limitare il funzionamento dei processi di mineralizzazione e velocizzare, quindi, il processo di riduzione di tessuto osseo.

Periodicamente vanno effettuati controlli specifici come la MOC, per valutare la densità ossea, favorendo poi un consulto specifico e periodico con un esperto in medicina del dolore.